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Test funzionali. Per eseguire il test bisogna sempre essere riposati?

La risposta è dipende!

Alcuni test funzionali sono somministrati per valutare eventuali nuovi match (nuove performance). Il pattern dei giorni precedenti è studiato ad hoc per arrivare al test riposati. Oltre ai giorni precedenti anche il periodo precedente (parliamo di settimane) è studiato in modo che vi siano state le opportune alterazioni dell’omeostati e i conseguenti adattamenti. Questi tipi di test sono quindi somministrati ai fini di performance massimale assoluta. E’ cosa buona e giusta arrivarci riposati.

Altri test funzionali sono somministrati per valutare la prestazione dell’atleta in quel momento. “Quel momento” può essere appunto un voluto momento di carico. In questo caso il test (molto spesso ma non è una regola) è, esso stesso, inserito nel protocollo di carico allenante ed è una “modalità” per chiedere all’atleta una prestazione massimale. Massimale in riferimento a quel periodo, non in assoluto.

Quanto detto vale per qualsiasi test funzionale: Test CTS, Test Power Profile, Test FTP, Test PV, Test Wingate, Test Conconi, Test VO2max, Test Lattato, ecc…

Questa distinzione è importante e ci fa ragionare sul fatto che:

1) non da tutti i test funzionali ci si aspettano valori superiori ai test precedenti

2) alcuni test hanno utilità allenante e non solo di test vero e proprio

Ricordo che, una volta eseguito il test, questo finisce sulla piattaforma TrainingPeaks (frutto della sincronizzazione automatica). E’ necessario accedere alla piattaforma e modificare il titolo dell’attività con il nome del test funzionale eseguito oltre che inserire il nome del test nel “post comment activity” in modo che compaia nei messaggi della mia bacheca. In alcuni casi il test viene analizzato pochi giorni dopo, in altri casi viene analizzato alla fine del ciclo somministrato in funzione dell’utilità del test.