Fingers Cross è uno degli eventi gravel più spettacolari del panorama italiano. Chi decide di cimentarsi in questa specialità sa che deve essere pronto a tutto. Neve, fango, freddo e scivolate sono all’ordine del giorno.
Matteo Dellabiancia, Team NOB, 29 anni, originario di Cattolica (RN) è un atleta completo. Queste condizioni lo esaltano e Matteo sa che lo aspetta una giornata memorabile. Si è lanciato in questo evento con una decisione che, da quando lo conosco, lo ha sempre contraddistinto.
Il tracciato misura complessivamente circa 30km. Partenza dal paese di Vernasca (PC), il percorso si snoda, con tanti sali e scendi, a sud del Lago di Mignano fino ad arrivare al suo immissario, superarlo e risalire dalla costa Nord. Si conclude con un tratto di percorso pianeggiante che conduce a Lugagnano poi ultima salita da Lugagnano a Vernasca.
L’evento ricalca il tipico format gravel, il percorso comprende trasferimenti liberi e una prova speciale (PS) cronometrata. Per chi sta leggendo ed è nuovo a questo format di gara, è bene sottolineare che durante i trasferimenti gli atleti se la possono prendere comoda, invece nella prova speciale si lotta contro il cronometro e si fa classifica. La PS ha inizia al 15° km e consiste in un tratto offroad tra fango, canalette e qualche breve intervallo a piedi. Parola d’ordine ‘a tutta’! Questo format unisce gli atleti più corsaioli ed i partecipanti che non gradiscono pedalare con l’angoscia del cronometro.
In generale, qualsiasi considerazione sulla prestazione va sempre ponderata tenendo conto, tra i vari aspetti, delle condizioni estreme (meteo/percorrenza). Nelle gare gravel tipiche di questa stagione le condizioni esterne fanno proprio la differenza. I valori in campo non sono solo quelli su carta dettati da uno specifico test funzionale. Il fondo non permette di poter erogare la potenza nominale, il fango dissipa tanta energia, sia causa slittamenti sia per superamento ostacoli sia in propriocezione per mantenere l’equilibrio e il grip. La cadenza di pedalata è dettata da fattori esterni piuttosto che dalla propria volontà di utilizzare una cadenza comoda e naturale per quel passaggio.
Sinottico dei dati principali della Fingers Cross di Matteo Dellabiancia
Analisi dati
Quadrant Analysis
I dati sensibili all’analisi si estraggono dalla sola PS piuttosto che dai 30 km totali di gara. Avendo compreso di che tipo di evento parliamo, la mia prima curiosità cade sull’argomento ‘cadenze’. Il diagramma di Quadrant Analysis (QA) è utile per capire cosa è accaduto . La QA correla la cadenza di pedalata e la potenza. In parole povere indica a quali cadenze sono state erogate quali potenze.
Se osserviamo tutti i 30 km, il 53,9% delle accelerazioni sono state eseguite nel settore Q3 cioè il settore della cadenze ridotte e basse potenze (immagine 1)
Se isoliamo i dati della PS, il 53,7% delle accelerazioni sono state eseguite nel settore Q2 cioè cadenze ridotte e alte potenze (immagine 2)
La distribuzione dati nella QA è perfettamente compatibile con il modello di prestazione di questa gara e con queste condizioni al contorno (fondo e meteo). Introducendo l’argomento avevamo già sospettato qualcosa del genere, Matteo me lo aveva riportato nel suo racconto, la QA lo conferma. Questo è il tipico caso dove: conoscenza della disciplina (esperienza) + feedback atleta + analisi dati, combaciano. Come si dice: ‘3 indizi formano 1 prova’.
Quadrant Analysis di tutto il percorso (immagine 1)
Quadrant Analysis della PS (immagine 2)
Tempo in zona / match
Il grafico in questione mostra l’andamento della potenza nel tempo. Nel grafico sono utilizzati colori diversi in funzione dell’intensità della potenza erogata. Con questa grafica risulta più semplice interpretare i dati e catalogare le accelerazioni in funzione della loro intensità. Per migliorare ulteriormente la comprensione dei dati, nel grafico sono riportati solo i valori a partire da intensità pari a FTP.
A colpo d’occhio comprendiamo subito quanto è stata nervosa la PS. Inizialmente vediamo alcune entrate in Z7 (viola). Diverse entrate in Z6 (rosso) accompagnano quelle in Z7 e proseguono per . I verde è poi il colore maggiormente presente quindi moltissime entrate in Z5. L’ [Energia] è fisicamente definita come [Potenza] x [Tempo] quindi è sufficiente integrare nel tempo i valori di potenza per ottenere i valori di energia (kJ) utilizzata. Globalmente, la spesa energetica cumulata sopra FTP, è di 146 kJ in circa 8 minuti attivi cumulati e comunque 15 minuti comprese pause e tratti a piedi. Tutta quanta la quota energetica in questione è proveniente da substrati glucidici (carboidrati). Durante la PS, ovviamente, è stata spesa anche energia proveniente da altre fonti e per altri scopi. Volendo eseguire un bilancio energetico complessivo di locomozione dovremmo contemplare anche il contributo ai pedali della potenza in zona Z1+Z2+Z3 e l’energia spesa per la stabilizzazione del gesto atletico che, in queste condizioni, non è affatto trascurabile.
Conclusioni
Utilizzando con sinergia i grafici di Quadrant Analysis e Tempo in Zona, si evincono quali sono le componenti principali per eccellere in questa PS:
- saper erogare alta potenza a cadenze ridotte
- saper erogare alta potenza, con intermittenza, per brevi tratti
- tollerare la continua ‘riattivazione’ del metabolismo anaerobico glucidico e del metabolismo fosfageno
- tollerare l’alternanza di tratti a piedi e numerosi burst sui pedali
L’aspetto psicologico è altrettanto importante e non va sottovalutato:
- importantissimo essere a proprio agio in queste condizioni
- non farsi innervosire dagli inconvenienti che potrebbero essere molti
- rimanere concentrati fino alla fine e in ogni situazione
- tollerare la variabilità delle condizioni esterne
Matteo possiede tutte queste caratteristiche infatti, per lui, è stata una giornata dove ha portato a casa tanto divertimento, allenamento e nuovi stimoli per il futuro.
Dott. Andrea Ghelardoni
www.ag-training.it