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Disaccoppiamento aerobico o deriva aerobica

Disaccoppiamento aerobico o deriva aerobica è il divergere della frequenza cardiaca rispetto allo sforzo costante erogato ai pedali (potenza).

Come si manifesta il disaccoppiamento aerobico

Ipotizziamo, ad inizio uscita, di eseguire un tratto ad intensità media costante. Durante questo tratto, la zona Z3 in potenza (per chi usa il powermeter) corrisponde alla zona H3 in frequenza cardiaca (per chi usa cardiofrequenzimetro). Con il trascorrere del tempo, magari verso fine uscita, riprovando ad eseguire il medesimo tratto alla medesima intensità media (Z3 in potenza) e noteremo che la frequenza cardiaca è ora maggiore di prima (probabilmente raggiunge H4). Questo fenomeno è normalissimo, si chiama deriva aerobica e tutti gli atleti ne sono soggetti. Alcuni atleti hanno una deriva aerobica molto marcata (meno allenati), altri meno marcata (più allenati). Esistono test ad-hoc (test disaccoppiamento aerobico) per individuare la % di disaccoppiamento aerobico e valutare la prestazione dell’atleta rispetto al resto della popolazione.

Le cause del disaccoppiamento aerobico

Le cause sono molteplici. Alcune dipendono da fattori interni cioè dalla genetica e dalla condizione. Altre dipendono da fattori esterni cioè alimentazione, idratazione, umidità, temperatura ecc… parametri da monitorare poiché possono variare molto durante l’intera seduta allenante.

Come fare del disaccoppiamento aerobico un punto di forza

Chi si allena con il solo cardiofrequenzimetro è bene che metta in conto il disaccoppiamento aerobico. Assegnando un tratto al medio dopo, per esempio, 3h di uscita, imporrà all’atleta di eseguire quel tratto alla frequenza cardiaca equivalente al medio ma la potenza erogata ai pedali sarà inferiore a quella che ci si aspetta. Quando assegno gli allenamenti tengo già in conto di questo fenomeno ma è necessario che ogni atleta ne sia al corrente. Conoscere a fondo se stessi è fondamentale per progredire!